Oggi ricordo il viaggio a Roma fatto con Ada per andare a vedere gli Internazionali Tennis nel 2019.
Ada è stata amica dei miei genitori, mia insegnante al gruppo Ricerca Danza Folk e Jazz dell’Istituto A. Fogazzaro di Vicenza ed anche mia datrice di lavoro presso la bellissima Palestra Olympia.
Venni allo stadio dei Marmi la prima volta con mia mamma e mio papà ed avevo 4 anni.
Mio padre accompagnava mia madre che iniziava la scuola Maestri di Tennis e ed avrebbe trascorso i mesi estivi a Roma, lontano da me e mia sorella.
Un viaggio del genere in auto all’epoca non si faceva a vuoto.
Infatti anche mio padre doveva sbrigare delle pratiche alla Federazione Italiana di Pallacanestro perchè, dopo aver giocato a basket, si dedicava a questo sport come direttore sportivo.
Io mi rifiutati di stare a casa con i nonni ,dai quale invece mia sorella rimase, per paura di abbandono.
Così partìi con loro in auto.
Arrivata nella capitale, dopo aver lasciato in pochi minuti mia mamma alla scuola Maestri di Tennis all’Eur, attesi ore infinite ad aspettare mio papà fuori dal Palazzo delle Federazioni Sportive , sempre in auto ovviamente.
Finì così tardi che quando ritornò mi disse che avremmo dormito in hotel.
Io non avevo il pigiama e rifiutai con cocciutaggine anche questa proposta.
Il mio papà allora mi portò allo zoo, mi comprò il gelato e mi fece girare tutta Roma in auto sperando che mi addormentassi. Io non cedetti.
Alla fine stremati dormimmo, sempre in auto, nel piazzale davanti allo Stadio dei Marmi.
Tornai in questo luogo per i Giochi della Gioventù nel 1982 per le finali nazionali di Ginnastica Ritmica con le mie compagne di squadra e la mia allenatrice.
Ricordo che allora persi il primo giorno di scuola della III^ media perchè tornammo in treno alle 6 del mattino in cui iniziava appunto la scuola.
Dopo 4 giorni di tanto divertimento e di gara, dove arrivammo 5^ ,ero al settimo cielo.
Ritornai a Roma a mia volta come aiuto allenatrice, alle gare ginnastica ritmica per la società dove sono cresciuta. Dovetti accompagnare la squadra classificatasi per le finali nazionali in quanto l’allenatrice titolare non poteva viaggiare in treno e quindi accompagnai io le ragazze.
La sera prima della gara incontrammo anche Gina Lollobrigida al ristorante dove cenammo, ai Parioli. Era un ristorante non alla nostra portata dove potemmo ordinare solo una pasta in bianco per far bastare i soldi.
In seguito ritornai anche per fare corsi di aggiornamento ma anche a visitare e godere la bella aria della capitale Romana.
Credo che tutto quello che ho respirato a casa mia, incontrando varie persone e facendo varie esperienze, abbia avuto il denominatore comune della passione che hanno sempre avuto i miei genitori.
Mi viene in mente il viaggio dell’eroe e di quanto io sia stata determinata e vicina alla fonte in tenera età nonostante le mie paure.
Allora oggi dico grazie alla mia mania dell’ordine, al vento che gira oggi nella mia casa che mi hanno fatto avere tra le mani alcune foto.
Grata a tutti i ricordi riaffiorati ,alla spinta vitale ricevuta alla nascita dai miei genitori e a quel viaggio a Roma che anche oggi mi ha riempito di tante emozioni.