Ieri sera sono andata a vedere il saggio della società di ginnastica ritmica che ho fondato 20 anni fa con delle compagne di squadra.
La ginnastica è stata la mia passione dall’età di 8 anni ed è anche diventata per me una professione, prima come allenatrice ed ora come insegnante a scuola.
Mai e poi mai avrei pensato di poter “stare” senza ginnastica.
Quando qualcosa ci piace e ci appassiona la teniamo stretta, ci aggrappiamo, creiamo delle aspettative.
Poi le cose vanno come devono andare e tutto cambia.
Per me il capitolo ginnastica si è chiuso e si è aperto spazio per altro.
Ieri sera mi sono emozionata a ritrovare persone che non vedevo da molto tempo, constatare che il lavoro è andato avanti con lo sforzo di altri e che il cambiamento si è svolto da sé, in modo naturale.
Se 20 anni fa mi avessero detto che non avrei continuato con la ginnastica ritmica non ci avrei creduto!
Non avrei nemmeno creduto che da una mia difficoltà nascesse una nuova passione, diventata nuova opportunità, come la mindfulness.
Con la mindfulness alleniamo la mente ad accogliere le difficoltà e lasciamo fluire il cambiamento.
Così mi viene allora in mente la frase che diceva il mio primo maestro di mindfulness: “le difficoltà di oggi saranno i nostri talenti di domani”.